F.a.q. riguardanti lo studio

Quando grande è lo studio e come è diviso?

Lo studio è un totale di 300 mq diviso in: 1 sala auditorium con piano a coda da 100 mq, 4 sale di varie dimensioni per le riprese e una sala regia, oltre un ufficio ed una sala relax.

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Ci si vede tra le varie sale?

Alcune sale hanno ampie vetrate per potersi vedere, 2 no ma in tutte le sale vi sono telecamere e tv a circuito chiuso in cui è possibile monitorare tutti nello stesso momento, in pratica la tv è divisa in riquadri ed in ciascun riquadro si vede una sala. Inoltre tutto lo studio è dotato dei personal monitor della Hear Technologies, in cui è possibile ascoltare in cuffia il muscista che si vuole comodamente dalla propria postazione.

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Quali sono i giorni ed orari di apertura dello studio?

Lo studio è aperto 7 giorni su 7, previo appuntamento (042553577). Non ci sono limiti di orari per la registrazione.

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Cosa si intende per “tariffa giornaliera”?

La tariffa giornaliera è intesa per un utilizzo dello studio dal mattino (9.30-10.00 circa) alla sera (fino alle ore 19.00 circa), oppure dalle 15.00 alle 24.00 comprendendo una pausa pranzo (o cena). La tariffa giornaliera va corrisposta per intero anche se si utilizzano meno ore di quelle previste. In caso, invece, di sforamento dell’orario previsto va conteggiato una tariffa oraria, aggiuntiva, in proporzione alle ore in più utilizzate.

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Gli strumenti in dotazione allo studio devono essere pagati a parte?

La risposta è no, tranne l’uso del pianoforte a coda, che deve sempre rimanere accordato  (70 € una tantum per l’accordatura) e un noleggio giornaliero di 50 € oltre la tariffa giornaliera od oraria dello studio. Se si hanno esigenze particolari di accordatura (es. accordatura a 432 hz o 444 hz) la spesa consiste in 3 accordature da 70 € ciascuna. 

Altri strumenti particolari, non in dotazione allo studio come organo Hammond, clavicembalo, clavicordo, spinetta, harmonium, organo a canne portativo, vengono noleggiati a parte.

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Quanto tempo prima devo prenotare una sessione di registrazione?

I tempi di prenotazione della registrazione variano a seconda dei periodi dell’anno. Comunque, in genere, ci si prenota con un minimo di un mese di anticipo.

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F.a.q. riguardanti l'uso della sala prove

Quali strumenti sono presenti nella sala prove?

La sala prove è fornita di: 

  • batteria Yamaha 9000 completa di due toms, piatti UFIP, rullante piccolo DW in legno, pedale singolo, pelli sabbiate Evans
  • Ampli per basso cassa Mark Bass a 2 coni, testata valvolare SWR Testarossa
  • Ampli per chitarra Marshall JCM 2000 Testata e caasa
  • Mixer 12 canali Soundcraft e casse amplificate 
  • 2 Microfoni con aste
  • Reggitastiera
  • 3 leggii

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Quali sono gli orari della sala prove?

La sala prove è aperta tutti i giorni tranne la domenica pomeriggio, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 24. 

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Quali sono le tariffe della sala prove? E’ possibile fare un abbonamento?

La sala prove viene affittata a € 15,00 all’ora. 

Si può fare un abbonamento di 8 ore a € 100,00 complessivi. L’abbonamento va corrisposto all’inizio della prima ora di prova.

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F.a.q. Corsi di Tecnico del Suono

Quando cominciano i corsi di tecnico del suono?

I corsi professionali di tecnico del suono da 72 (o più) ore iniziano a fine settembre e finiscono a metà maggio circa, con una cadenza di un incontro da tre ore alla settimana, generalmente in serata (martedì o mercoledì). Tuttavia possono essere previsti dei mini corsi su argomenti specifici a partire da giugno e per tutto luglio, generalmente in tre o quattro incontri da tre ore ciascuno. Per ulteriori informazioni contattare lo 042553577 o mandare una mail a info@catsound.it. Altre informazioni si trovano alla pagina dei corsi.

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Viene rilasciato un attestato al termine dei corsi di tecnico del suono?

Certo, viene rilasciato un attestato di frequenza valido anche per crediti formativi studenteschi.

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E’ possibile frequentare un periodo di stage presso lo studio?

Certo. E’ previsto un periodo di stage di tre mesi (variabile), gratuito, ma solo a chi ha frequentato con successo i nostri corsi di tecnico del suono oppure presso una delle strutture convenzionate (es. Scuola di Alto Perfezionamento di Saluzzo)  o presso Università con lauree specifiche.

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Cosa sono i mini-corsi?

I mini-corsi sono corsi specifici su un determinato argomento.Durano dalle 6 alle 10 ore e vengono svolti in un periodo di 2 o 3 giorni. I mini-corsi sono i seguenti:

  • Il mixer analogico e digitale
  • Missaggio e mastering
  • Equalizzatore e compressore
  • I microfoni, tecniche di posizionamento e tecniche stereo
  • Il midi
  • Uso di outboard hardware (compressori, strip channel, enhancer)
  • Propedeutica all’uso di Pro Tools

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F.a.q. corsi di musica

I corsi di musica che tenete quando partono e quanto durano?

I corsi di musica seguono lo stesso iter di una scuola normale, quindi partono da metà settembre e si chiudono con giugno inoltrato. Gli incontri sono di tre tipi: 

  • Mezz’ora alla settimana
  • Quarantacinque minuti alla settimana
  • Un’ora alla settimana

Si può passare da un tipo all’altro di incontro anche durante l’anno.

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Quanto costano i corsi di musica?

La quota di partecipazione ai corsi MMI è di 50 € mensili per mezz’ora la settimana, 65 € mensili per 45′ oppure 80 € mensili per un’ora la settimana. L’iscrizione, obbligatoria, va corrisposta all’inizio e costa 60 € (40 se minorenne), la quale dà diritto alla tessera dell’Associazione Cat Sound, affiliata AICS, che serve anche per l’assicurazione.

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A che età posso portare mio/a figlio/a ai corsi di musica?

Generalmente l’età giusta per iniziare a suonare uno strumento musicale è a partire da quella scolare, ossia dai 6 anni. Tuttavia, per particolari strumenti, l’età può variare, basta parlarne con l’insegnante dello strumento scelto.

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Devo comprare lo strumento? La scuola dà uno strumento a noleggio?

Lo strumento è necessario per esercitarsi a casa, seguendo le direttive impartite dall’insegnante. La scuola NON dà strumenti in adozione o a noleggio, tuttavia può fornire indicazioni utili su dove e come reperire strumenti musicali a noleggio o per l’acquisto.

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F.a.q. utili

Chi è il tecnico del suono?

Il tecnico del suono o fonico, è una figura professionale che si occupa della gestione dell’audio in ogni attività o evento che preveda l’utilizzo di microfoni, mixer, diffusori acustici, registratori, eccetera.

In ambito musicale convivono e interagiscono le seguenti figure professionali:

  • Fonico F.o.H. o Fonico di sala (Front of House, ossia “di fronte al palco“) che si occupa del missaggio dei segnali audio, analogici e/o digitali provenienti dal palco, e dell’equalizzazione dei vari canali audio per rendere più fedele la riproduzione e consentire al pubblico un ascolto ottimale del concerto.
  • Fonico di palco’ che gestisce gli ascolti dei musicisti sul palco i quali controllano la propria esecuzione e quella dei propri colleghi tramite piccoli diffusori acustici chiamati monitors(in gergo detti “casse spia” o più semplicemente “spie“) o tramite cuffie (chiamate “in-ear monitor”).
  • PA man, un fonico specializzato che realizza la sonorizzazione del luogo in cui si svolge l’evento. Egli sceglie il tipo di impianto più adatto, lo predispone e lo equalizza in modo da correggere difetti di ascolto che eventuali caratteristiche acustiche specifiche della location possono produrre.
  • Fonico di presa diretta che registra l’esecuzione musicale che poi, dopo una eventuale rielaborazione effettuata in uno studio, può essere utilizzata per la realizzazione di un CD o di un DVD Live.
  • Fonico di messa in onda gestisce invece un missaggio dei suoni diverso da quello del fonico F.o.H., più indirizzato ad un ascolto televisivo o radiofonico;
  • Fonico di studio o, Tecnico del suono, si occupa della registrazione, dell’editing, del missaggio e del mastering finale di una esecuzione musicale in uno studio di registrazione destinata alla diffusione di un prodotto discografico. Si può occupare anche della registrazione, editing, missaggio e sincronizzazione di audiovisivi commerciali o artistici, come “jingles“, spot o servizi radiotelevisivi nel mondo della pubblicità o dell’informazione.

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Cos’è la casa discografica?

L’etichetta discografica (o casa discografica) è un marchio commerciale creato dalle compagnie specializzate in produzione, eventualmente distribuzione e promozione, di musica e in taluni casi anche di video (specialmente video musicali), su diversi formati (come il compact disc, il disco in vinile, il DVD, le musicassette, e con l’avvento di Internet soprattutto con la distribuzione digitale).

Il nome deriva dall’etichetta stampata che veniva posta al centro dei dischi in vinile.

Le etichette discografiche si dividono sostanzialmente in tre categorie:

  • Le majors – Legate a multinazionali che detengono gran parte del mercato musicale mondiale.
  • Le indipendenti – Etichette che autoproducono e promuovono i propri prodotti indipendentemente dal circuito delle multinazionali (ma spesso con accordi distributivi o di cooperazione).
  • Le vanity label – Etichette fondate e gestite da un artista anch’esse indipendenti fondate in genere per avere un certo grado di libertà da una o più etichette principali che ne distribuiscono la produzione.

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Chi è il produttore?

Nell’industria musicale, un produttore discografico è una persona che nel corso della produzione di un disco ricopre diversi ruoli, tra i quali figurano la supervisione delle sessioni in studio di registrazione, la preparazione e la guida dei musicisti e la supervisione dei processi di mixaggio e masterizzazione.

Nel corso degli anni, il ruolo del produttore e della produzione musicale è cambiato, grazie alle nuove tecnologie. Nonostante tutto, però, i produttori sono tutt’ora considerati una sorta di tuttofare, viste le conoscenze richieste dal loro ruolo professionale, nei confronti delle fasi di registrazione.

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Cos’è la pre produzione?

La pre-produzione è la fase preliminare che precede la registrazione di una traccia o di un album. Molti produttori cominciano a lavorare in questa fase, che include il processo di songwriting e di arrangiamento. Durante la fase di songwriting, il produttore ricopre perlopiù il ruolo di critico, senza partecipare alla scrittura effettiva.

La pre-produzione include l’esecuzione della traccia con la band, per notare eventuali punti che non funzionano e decidere se lasciare le parti poco convincenti o se tagliarle. Il produttore ascolta la traccia e propone i suoi suggerimenti in merito ai cambiamenti da eseguire nell’arrangiamento o nella strumentazione (ad esempio, optare per un contrabbasso anziché per un basso elettrico per una traccia rockabilly). In alcuni casi, la pre-produzione può includere la registrazione delle tracce, in modo da poter consentire sia al produttore che alla band stessa di ascoltare la canzone finita, l’arrangiamento e la qualità finale. Dalla pre-produzione registrata, band e produttore possono decidere di apportare delle modifiche.

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Cos’è la post produzione?

Quando si parla di post-produzione si fa riferimento, genericamente, alla fase di mixing. Questa fase segue quella di tracking e vede l’artista molto meno coinvolto rispetto alle precedenti. Solitamente, la post-produzione ha inizio con lo spostamento dei file audio per la disposizione finale e col taglio dei file audio che non sono più necessari. Successivamente, l’ingegnere audio applica degli effetti per creare il sound desiderato attraverso il DAW (Digital Audio Workstation). La fase successiva è quella del mastering, con la quale termina anche il ruolo del produttore nel progetto.

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Cos’è il missaggio (o mix)?

Con il termine “missaggio audio” si intende l’arte di miscelare, equalizzare, ottimizzare a livello di volume, timbro e spazialità (direzionalità e riverberazione) suoni diversi tra loro, provenienti generalmente da strumenti diversi, precedentemente registrati su un supporto, analogico o digitale multitraccia, o direttamente dal vivo durante concerti, spettacoli teatrali e rappresentazioni. Eseguire un missaggio si dice “missare”.

In genere lo strumento che permette di portare a compimento questa fase di lavorazione di un prodotto fonografico si chiama mixer. Esso permette di raccogliere le varie tracce preregistrate e convogliarle poi verso dei bus di uscita a scelta dell’ingegnere del suono, dopo che, attraverso i mezzi di controllo di cui il mixer dispone, sono stati elaborati gli eventuali filtraggi, equalizzazioni, aggiunte di effetti, ecc.

Questo tipo di elaborazione viene fatta generalmente per ottenere quello che in gergo si chiama master, che sarà più o meno la registrazione originale del disco che poi, stampato in serie, verrà destinato alla distribuzione o alla vendita.

Anche nei concerti dal vivo i tecnici del suono utilizzano mixer per ottimizzare e miscelare i segnali audio provenienti da strumenti musicali o voce (in questo caso non precedentemente registrati).

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Cos’è il mastering?

Il mastering (più correttamente il pre-mastering) è il processo fondamentale per creare il master di un album musicale partendo dalle tracce ottenute dopo il missaggio. Il master è quindi la copia dalla quale verranno stampate tutte le altre.

Il Mastering ha fondamentalmente due scopi:

  1. Amalgamare i brani presenti su un album (a meno che non si tratti di un singolo brano) decidendone la scaletta, le pause tra i brani e uniformandone i volumi, la risposta in frequenza e l’immagine stereofonica.
  2. Ottimizzare la resa sonora dei brani rispetto al supporto su cui verrà stampato l’album (cd, DVD, vinile o altro) facendo sì che il disco riesca a suonare al meglio su qualsiasi supporto venga riprodotto.

Lo studio di mastering professionale di solito ha una dotazione di macchine minima, confrontata con quella di uno studio di registrazione professionale. In realtà le poche macchine presenti sono più che sufficienti a svolgere il lavoro di mastering. Inoltre è possibile che si siano investite cifre molto più grandi per le poche macchine presenti nello studio di mastering, dato che si tratta di dispositivi costosissimi, spesso artigianali o costruiti su misura per lo studio, in ogni caso non di strumentazione facilmente reperibile.

D’altro canto, oltre ai supporti necessari per leggere il premaster, la strumentazione base è di solito costituita da un compressore (spesso multibanda), un limiter, un equalizzatore ed un processore dell’immagine stereofonica.

Un altro motivo per il quale lo studio di mastering ha un arredamento più essenziale rispetto a quello di registrazione risiede in ragioni di ordine acustico.

In uno studio di mastering l’ambiente d’ascolto, al pari dei diffusori, è la cosa che conta di più; l’acustica della stanza deve essere curata al massimo al fine di permettere un ascolto quanto più lineare possibile. Il suono, emesso da monitor di estrema qualità, non deve avere la possibilità di essere riflesso da oggetti presenti nella stanza, quindi anche l’arredamento sarà minimale e ben studiato.

Il fonico di mastering (ingegnere di mastering per gli anglofoni), al pari del fonico di registrazione, ma ancora più di questo, deve avere un’ottima conoscenza tecnica unita ad uno spiccato senso estetico.

Al fonico di mastering tocca l’ultima parte tecnico-creativa per la realizzazione dell’album. Il fonico di mastering non ha le orecchie affaticate dai continui ascolti in fase di missaggio quindi è più facile individuare al primo ascolto le possibili pecche all’interno del missaggio.

Ovviamente è fondamentale disporre di tracce ben missate poiché il mastering non è in grado di stravolgere totalmente gli equilibri all’interno di un brano.

Una volta presa nota di quello che deve essere corretto, il fonico lavorerà affiancato dal produttore del disco il quale, avendo in mente il suono definitivo dell’album, supervisionerà le scelte del fonico per raggiungere il risultato finale.

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Chi è il manager?

La figura del Manager, spesso non ha nulla a che vedere col mondo musicale; nel senso più specifico può possedere scarse conoscenze musicali, ma viceversa grandi conoscenze economiche, di marketing e finanziarie. Anche il suo ruolo dipende un po’ dalla sua posizione e in particolar modo dal livello della band che segue, all’interno nell’industria musicale. Se la band è indipendente e con basse disponibilità economiche, il manager di questa le aiuterà a trovare i locali dove suonare, gestirà le loro modeste finanze, supporterà loro durante i concerti, magari aiutandole durante la fase carico/scarico degli strumenti, e sarà anche l’addetto del merch col banchetto mentre la band suona. Più il livello di notorietà dei gruppi cresce e più il ruolo del manager diventa, ovviamente, più importante: i manager che operano a livello di band sotto major, sono paragonabili a tutti gli effetti ai manager delle grandi imprese quali Fiat, Apple ecc… studiando per e con gli artisti piani di marketing ad hoc, campagne pubblicitarie, abbigliamento, dove e come investire le proprie risorse economiche, gestisce i contatti con le case discografiche ecc… Certamente può capitare che un manager segua più artisti, non necessariamente in relazione tra loro.

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